Sei gennaio

Sei gennaio

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… non è che io mi senta proprio una befana, ma diciamo che essendo una strega pasticcia non posso non nutrire molta simpatia per questa simpatica vecchietta sgangherata ma generosa. Secondo i miei figli io le assomiglio molto e sospettano, anzi ne sono certi, che se proprio proprio io non volo su una scopa la notte fra il 5 e il 6 gennaio, di sicuro faccio parte della schiera delle aiutanti. Comunque per non sbagliare, in caso di necessità, la scopa l’ho revisionata.

Auguri a tutti i bambini, alle befane come me e anche ai tanti re magi che la vita mi ha fatto incontrare.

#siamotutteunpobefane, #befanaèbello

La fiera delle fiere

La fiera delle fiere

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Impossibile resistere

Ci sono eventi speciali, irresistibili, che si attendono per mesi. 6 per la precisione. Ogni sei mesi infatti in varie città italiane si organizzano delle fiere per hobbisti, ma soprattutto hobbiste dove si può trovare tutto il materiale e le idee sufficienti per creare tutto ciò che passa per la mente. Dai merletti alle pietre dure, passando per il cake design la nail art, disegno, cucito ecc ecc ecc. Noi (per noi intento l’Ale, la Lela e l’apprendista Lucia) non ne perdiamo una. Personalmente la mia preferita rimane la Creattiva di Bergamo, abbastanza vicina per andarci in giornata e molto molto molto molto ricca.

Ecco, per me questa è stata ribattezzata la “Fiera Inutile”. La prima volta ho avuto la malaugurata idea di portarci la mia dolce e creativa metà, che però fra i bottoni, le stoffe e la minuteria per bigiotteria era molto spaesato. Insomma dopo 4 ore di tortura (sua) e di visibilio (mio) ha sbottato che non aveva mai visto una fiera con una concentrazione di stand con cose tanto inutili come questa, nemmeno uno interessante! Da allora questa e tutte le “sorelle” sono state battezzate così e lui non ci è più venuto. Io invece le trovo fantastiche e irresistibili e piene di materiale utilissimo. Unico neo: quando si esce il portafogli è molto, ma molto più leggero. Ma non fa niente, tanto prima o poi faremo dei mercatini e qualche euro lo recupereremo e se non faremo mercatini ci saremo divertite a creare, martellare, cucire, dipingere… E il nostro spirito sarà più contento.

Ultimo acquisto: la Big Shot Sizzix. Non sapete cos’è??? Malissimo!!!

Knot bag giapponese

Knot bag giapponese

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Anche se non so cucire.

Come avrete notato in questo sito non ci sono tutorial “regolari”, ci sono più intuizioni, storie, appunti… E anche qui non è diverso. La Knot Bag è un progetto che inseguo da tempo, certa che non fosse troppo difficile da realizzare, ho deciso di cercarmi un cartamodello da seguire. Alla fino ho trovato su Pinterest un link ad un blog francese che rimandava ad un PDF scritto in inglese. Ma le lingue non sono un problema.

Qui trovate il tutorial PDF per la grab bag o knot bag con cartamodello da ritagliare

Di borse per ora ne ho fatte 2. Una seguendo alla lettera il tutorial e quindo con tanto di imbottitura e l’altra, più semplice, con solo esterno e fodera. Il progetto non è complicato, si deve solo prestare molta attenzione a cucire i lati giusti dei manici. Certo, rispetto ad una borsa furoshiki è complicatissima, ma questa è un’altra storia, anzi un altro tutorial in cui mostreremo il lato più tecnologico dei nostri pasticci.

 

 

Tutorial semplice (e tradotto)

Il sito originale dove ho trovato questo tutorial è il seguente:

Blog di Indigobird (in inglese)

Qui mi limiterò a tradurlo. Come cartamodello è possibile utilizzare quello del link PDF messo qui sopra, oppure è possibile acquistarlo online dal sito di indigobird-design

Cosa hai bisogno?

Stoffa spessa per esterno (stampata) 50cm x 60cm
Stoffa spessa per interno (tinta unita) 50cm x 60cm

Matita o gessetto
Forbici da sarta
Spilli
Macchina da Cusire
Filo coordinato con la stoffa
Ferro da stiro
Ago e filo per imbastitura (opzionale)

 

Scarica il cartamodello, stampalo e uniscilo. Piega in 2 la stoffa dritto su dritto e riporta il cartamodello su un lato rovescio, segna anche i 2 punti laterali dove terminare la cucitura, blocca il tutto con degli spilli e taglia. Fai la stessa cosa con l’altro pezzo di stoffa.

Ferma bene le 2 stoffe a coppie con gli spilli, sempre dritto su dritto.

Inizia a cucire lasciando un bordo di 5mm. Cuci il top dei manici e il fondo da punto a punto (quelli segnati precedentemente dal cartamodello) lasciando il resto aperto. Il tutorial che ho letto suggerisce di tagliare dei piccoli triangoli sulle curve.

Rovescia la stoffa tinta unita e inseriscila nel pezzo stampato ancora al rovescio. Allinea con cura i pezzi senza cuciture, gli angoli e i manici. Ferma con gli spilli lunga la linea della “scollatura” della borsa.

Cuci lasciando un margine di 5mm e fai dei piccoli tagli nelle curve. Fallo da entrambe le parti.

Rovescia la borsa passando dal manico più lungo in modo da far uscire all’esterno il lato dritto stampato. Stira tutte le cuciture.

Allinea le cuciture, gli angoli scuciti e i manici. Ferma con gli spilli  il bordo della “scollatura” della borsa. e procedi cucendo con un margine di 5mm.

 

Piega verso l’interno i bordi dei manici ancora aperti di 5mm e stira. Ferma con gli spilli i fai un’imbastitura. Cuci rasente bordo intorno ai manici per finire.

L’occhio di tigre

L’occhio di tigre

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SiO2

…Ovvero quanzo, ovvero silicio. L’occhio di tigre è una delle numerosissime varietà di quarzo della grande famiglia dei silicati che sono i minerali in assoluto più numerosi sulla crosta e nel mantello terrestre.  in questo caso combinato con della crocidolite che ha la caratteristica di essere aghiforme e orientata tutta nella stessa direzione (isoorientata) e che gli conferisce quelle caratteristiche striature che ricordano gli occhi del grande felino.

Il colore va dal giallo al marrone e al bruno, colori caldi, colori della terra e del fuoco.

Come tutti i quarzi anche questa pietra è composta da silicio e ossigeno i cui gruppi di silicati sono disposti a spirale detti tettosilicati.

L’occhio di tigre è utilizzato come gemma ornamentale e sempre nella cristalloterapia.

Per quanto riguarda il chakra l’occhio di tigre è una pietra che aiuta a essere più attivi,  mente e corpo, e la sua azione principale è a livello del chakra sacrale. Va indossata come bracciale o anello in modo che stia il più vicino possibile all’ombelico e non come collana.

Nota finale: si dice che questa pietra sia portatrice di soldi e aiuti a non rimanerne senza. Quasi quasi me ne metto una perlina nel portafogli, non si sa mai…

AAA Amico cercasi

AAA Amico cercasi

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Storie di #ultimineuroni

Questa volta la storia la scrivo io: l’Ale. Non sarà appassionante come quelle della Mario, ma vedrò di impegnarmi al massimo.

C’era una volta un povero neurone solo e abbandonato che vagava senza una meta precisa per borghi e strade impolverate alla ricerca di un compagno d’avventura o un amico magari un po’ triste e solitario come lui. Ma il neurone, si sa, è intelligente per natura e cominciò a fare ricerche. Iniziò dalle biblioteche perché il profumo di libri polverosi ha sempre il suo fascino, ma  a parte gli acari della polvere non trovò nulla che potesse aiutarlo. Passò ai giornali sperando di trovare tra le pagine di gossip qualche storia di neurone abbandonato, ma niente, in queste riviste trovava solo tante notizie di cervelli vuoti… Cercò sul Grande Motore di Ricerca Che Tutto Sa ma il sito delle streghe pasticce non era ancora stato preso in considerazione dai potentissimi algoritmi per cui trovo solo molti articoli sul funzionamento delle cellule del tessuto nervoso che del resto già sapeva. Alla fine decise di modernizzarsi un po’ e passò ai social network e fu così che tra i post di amici degli amici degli amici lo trovò:  l’#ultimoneurone, se ne stava lì: spesso solo, stanco e confuso  proprio come lui. Finalmente!!! Finalmente aveva trovato a sua anima gemella!!! Con un buon passo e carico di sinapsi se ne partì per Tavernello. Il viaggio fu lungo e pieno di peripezie, del resto i neuroni sono bravi a viaggiare di fantasia ma non certo a prendere i treni. Comunque alla fine ce la fece: il 10 luglio 2018 pieno di speranze e palpitazioni suonò al citofono. DLING DLONG.

La storia continua….