Tartarugando

Tartarugando

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Si sa, le emozioni vengono da dentro.
Ma solo qualche volta salgono lentamente dalle anse dell’intestino. Risalgono come i salmoni, controcorrente.
Non con impeto, non sono l’emozione del primo bacio che ti aggroviglia le budella, che ti accalora con vampate  ipertermiche ben note in menopausa.
No, no, è diverso, è un teporino che sale ‘tartarugando’, che non ti infiamma ma ti scalda, al punto di darti fiducia,  di farti sentire un po’ meno piccola, un po’ meno ridicola, un po’ meno incapace, un po’ più voluta, un po’ più valorizzata, un po’ più compresa.
Anche se lontana da traguardi insperati che mai avrai perché non è nella tua indole, né nel  tuo dna,  forse così mediocre non sei e qualcuno  lo crede più di quanto  faccia tu stessa.

Devi ringraziare Mario questo giorno, che non hai cercato, ma che lui ha cercato te. Per farti sentire, oggi e in più occasioni, cosa sei e come sei.

Vacanze al 100% elettriche. Day Zero

Vacanze al 100% elettriche. Day Zero

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#DaynumberZero.

Comincia oggi la mia nuova avventura alla guida di un’auto elettrica.
No ibrida, no gas.  Elettrica al 100 %.
Se fosse ronzata una mosca attorno oggi, con le sue migliaia di ommatidi, avrebbe osservato una bambina emozionata, agitata alla sua prima volta e ansiosa (ma quello lo sono sempre) ascoltare con attenzione le istruzioni di Pasquale
Un salto. Da guida con cambio manuale, volante da camion e accensione a manovella al cambio automatico e alimentazione elettrica.
Una bimba stagionata col giochino nuovo. ????????????

Da oggi per una ventina di giorni potrò provare questo nuovo modo di viaggiare.
Don’t worry Carolina ???? sto solo provando.
Grazie Pasquale e grazie Style Car per questa opportunità.
Nel frattempo… mi preparo.

da #goelectric

Vacanze al 100% elettriche. Day Zero

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Tavernello-Pechino e ritorno

Tavernello-Pechino e ritorno

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Corre in pigiama per le strade di Pechino l’ultimo neurone.

Ma che ci fa lì? Eh niente, per capire occorre fare un passo indietro, di qualche ora.
Lemme lemme alle 7 e 19 di questa mattina l’ultimo neurone è sceso dal letto con tutte le buone intenzioni di essere educato oggi, rispettoso e attento. Silente soprattutto.
Ma proprio non ce l’ha fatta. Si è sentito in dovere di esprimere il proprio dissenso in una discussione accesa tra neuroni parassiti, neuroni appassiti e neuroni depressi.
Non entriamo nel dettaglio delle argomentazioni sostenute, sono irrilevanti al fine di comprenderne il senso. Sta di fatto che, verso sera, quando il neurone Gigio, grigio e bigio, si sta accingendo a pigiamizzare, giunge d’improvviso una chiamata cerebrale. In un lampo viene investito da un’ondata di neuroni imbizzarriti che per far valere le ragioni adotta sistemi ormai in disuso, ma qualche volta ancora socialmente utili, e con un calcio nel deretano immaginario spedisce Gigio in alto e lontano lontano, fino alla cinquantaduesima torre della Grande Muraglia.
E si sa, da lì a Pechino il passo è breve, si fa per dire.