Ho deciso di dargli un nome. Lo chiamerò Bagolo.
Sì sì Bagolo mi piace e rende.
Non posso che cominciare a riconoscerne la presenza visto che non se ne vuole andare.
Mi sembra di prenderlo, tra le setole della scopa mi pare di assorbirlo.
Mi pare di aspirarlo nel temibile economico similfolletto, silenzioso come stare in una fusoliera sopra i rotori..
Ma mentre passo il mocio piovra i cui tentacoli si sono ormai rattrappiti, eccolo che appare, inumidito grigio e bigio si appallottola e perde la sua leggerezza, la sua propensione a svolazzarmi davanti senza farsi prendere.
L’ho preso, ma ormai ha perso la sua eleganza. E giace sul fondo del secchio privo di vita.
E così è triste. Non mi piace.
Allora preferisco dargli un nome, evitarlo col tentacolo umido. Consentendogli di sopravvivere a questa triste e spiaccicata fine.
E mi ringrazierà ne sono certa, svolazzando in cerca di compagnia di altri bagorelli di polvere come lui. Starà in attesa del prossimo momento in cui attirerà la mia attenzione, magari facendomi starnutire.
Allora sarà di nuovo il momento di decidere le sue sorti.
#ultimoneuroneimpolveratomacontento
da La Saga del Bagolo
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